Una giornata densa di confronti che nascono dall’analisi di una situazione di un settore sempre più attivo ed al servizio delle comunità.
Un focus importante e partecipato richiesto dalle cooperative sociali di Confcooperative Lazio Nord sull’applicazione del rinnovo del CCNL cooperative sociali e sulla costruzione di gruppi di lavoro volti ad una più adeguata progettualità.
“Quello del rinnovo contrattuale è un argomento – dichiara la presidente Bruna Rossetti – che va trattato con la dovuta attenzione. A differenza di ogni altro tipo di impresa nella cooperazione i dirigenti sono soci lavoratori e come tali accolgono di buon grado il rinnovo del contratto, come giusto diritto di un lavoratore.
D’altro canto però non si può prescindere dall’osservare che la stragrande maggioranza della cooperazione sociale lavora con gli enti pubblici o con un privato socialmente debole, che già prima del rinnovo non copriva i costi del lavoro. Oggi siamo quindi difronte ad una situazione kafkiana dove si chiede di adeguare i contratti a fronte di gare al massimo ribasso che si attestano su basi d’asta che non coprono neanche i costi del lavoro pre adeguamento contrattuale.”
“Ciò non bastasse gli enti pubblici presentano a volte ritardi nei pagamenti anche di 180 gg – aggiunge D’Alessio Alessia del consorzio sociale Il Mosaico”
Ancora più aberrante è il fatto che cooperative spurie continuano a partecipare a questo massacro d’impresa.
Un’impresa che andrebbe tutelata per l’importanza che riveste il suo ruolo di attore primario nelle comunità e tra i più fragili.
La buona cooperazione di Confcooperatve Lazio Nord non intende sottostare a questo clima di terrorismo e di incertezza e pertanto ha promosso un programma di sensibilizzazione al problema, fatto di incontri e di confronti, di coinvolgimento delle parti firmatarie dell’accordo di adeguamento del CCNL coop sociali, ma non solo. La sensibilizzazione più importante dovrà essere fatta presso le stazioni appaltanti.
Solo in questo modo riusciremo a salvare il valore della cooperazione sociale sulle nostre comunità. Anche innovazione, però, perché se da un lato il mercato muta, dall’altro la cooperazione sociale sa innovarsi.
Per questo motivo nasce il gruppo di progettazione condiviso che sarà al servizio delle nostre cooperative anche più piccole che non riescono a stare al passo con l’innovazione e la progettualità.
“Un percorso entusiasmante – conclude Bruna Rossetti- come entusiasmante è stata la notevole e vivace partecipazione delle cooperative”