Indagine sui consumi, le buone pratiche familiari e la consapevolezza dell’impatto

L’indagine sui  consumi e le buone pratiche familiari è un test campionario condotta dall’ ATS formata da AISEC e NOPROBLEM nel 2022 con l’ausilio dei giovani dei comuni di Viterbo e Rieti, nell’ambito del progetto finanziato dal consiglio dei ministri “y³ – Giovani Generazioni Green” – CUP E29J21001450001 – dell’Avviso pubblico per il finanziamento di progetti per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali e educative di persone di minore età “Educare Insieme” – CUP J57C20000410001.

Questa indagine statistica ha un duplice scopo, in primo luogo vuole aumentare la consapevolezza dei giovani nei riguardi dei propri consumi energetici, andando ad indagare le conoscenze già assimilate nel corso della vita scolastica e familiare ed andando a colmare e completare le nozioni con l’intervento di esperti del settore. L’altro obbiettivo consiste nella costruzione di uno studio pilota sul territorio che troverà la sua naturale continuazione durante gli anni, verificando il trend locale da un punto di vista sia dei consumi, ma anche delle conoscenze acquisite nel tempo, dell’attenzione che le famiglie pongono all’ambiente e il peso che l’aumento delle bollette può avere sulla quotidianità familiare.

Seguito naturale di questo studio è un workshop dedicato che AISEC e NOPROBLEM attiveranno al fine di aumentare la sensibilità prima di tutto dei ragazzi nei confronti dei consumi energetici e delle nuove fonti di energia rinnovabile; step ultimo sarà per i ragazzi stessi la sottomissione del questionario a coetanei e famiglie dei territori interessati dal progetto, nel quale si cercherà di comprendere il livello di consapevolezza dei propri consumi. 

Allo scopo ultimo di acquisire tale conoscenza e, in via preliminare, di stimare alcune grandezze concernenti il settore delle famiglie, la l’ATS ha iniziato una serie di ricerche campionarie sul consumo e la consapevolezza della popolazione locale. I microdati delle indagini campionarie forniscono informazioni complementari a quelle derivanti dalle fonti macro (ad es., su studi di livello Nazionale) in quanto consentono le analisi su particolari sottopopolazioni di interesse come le famiglie a basso o alto reddito, ma anche persone che vivono da sole i nuclei (altamente) indebitati o le famiglie finanziariamente vulnerabili.

Questo documento fornisce una sintesi delle caratteristiche metodologiche dell’indagine, con particolare enfasi sui risultati parziali ottenuti, allo scopo di fornire un solido background per gli utenti dei microdati dell’indagine durante le fasi successive del progetto attualmente in corso.

1. Il disegno campionario

L’indagine ha da sempre l’obiettivo di cercare di rappresentare la popolazione (ufficialmente) residente in Italia. Dato che il progetto si focalizza sui ragazzi appartenenti alla fascia di età 14-17 anni, si è voluta creare una base statistica di partenza, per ottenere un parallelismo tra la consapevolezza energetica e la sensibilità a determinate tematiche della popolazione nata prima degli anni 2000 e quella successiva. Nel disegno campionario iniziale quindi, si è andato a sottoporre il questionario ad una popolazione omogenea delle provincie di Viterbo, Rieti e Roma, formata tutta da persone nate prima del 2000, successivamente verrà posto lo stesso questionario a ragazzi nati dopo il 2000 delle stesse provincie, al fine di poter determinare un efficace parallelismo. Il suddetto questionario verrà poi replicato negli anni successivi.

2. Il questionario e la fase di rilevazione

I questionari utilizzati nelle rilevazioni, sono stati resi disponibili come documento compilabile in anonimo come modulo online o sono stati sottoposti in formato cartaceo direttamente agli interessati, mediante un avviso alle cooperative di contatto con le Associazioni AISEC e NOPROBLEM e sono predisposti seguendo una struttura modulare. Si compongono di una parte generica, di raccolta delle informazioni quali anno di nascita, provincia/regione di appartenenza e ambito socioeconomico di riferimento. 

3. Risultati ottenuti

Nella prima parte del questionario sono state fatte delle domande atte a garantire una visione d’insieme relativa al grado di istruzione medio del campione analizzato e dell’ambito lavorativo, per formare un quadro generale relativo all’ambito socioeconomico della popolazione campionata. 

Il campione di riferimento è, come precedentemente spiegato, complessivamente racchiuso nella fascia di età compresa tra il 1950 e il 2000, un campione rappresentativo di un Paese che ancora non aveva potuto assistere alla Crisi Climatica attuale e che ha vissuto in un periodo temporale in cui la preoccupazione relativa ai rincari delle bollette era pressocché assente e i temi sulle energie rinnovabili erano per la maggior parte dibattuti o in fase di studio.

Di seguito si riportano i dati relativi allo stato Civile degli interrogati, che risultano essere per il 60.7% Coniugati o Conviventi, costituendo quindi nuclei familiari più complessi e per il 34.5% Nubili, in linea anche con i Dati di età media del grafico precedente. Un altro dato rilevato è che nel campione di riferimento, più della metà degli intervistati ha un titolo universitario o post-Universitario, mentre il livello occupazionale supera l’80% degli intervistati.

La prima sezione comprende anche altre informazioni che verranno riportate ad indagine ultimata per meglio consentire la lettura e l’interpretazione del dato. Nella sezione successiva, quello che si è tentato di fare è di andare ad analizzare lo stile di vita relativo al consumo e alle dinamiche casalinghe che possono essere causa di un aumento degli sprechi.

La sezione del questionario che riporta gli aspetti relativi alla percezione dei consumi e all’attenzione al risparmio ha evidenziato che il recente aumento delle bollette ha un peso notevole per circa il 90% degli intervistati, comportando una maggiore attenzione relativa ai consumi, circa il 29% di questi, infatti, è particolarmente attento ai consumi. Di seguito si riportano il gruppo di quesiti relativi ai comportamenti legati ai consumi, per semplificare la lettura dei risultati, in tabella sono riportate le domande per intero, ciascuna delle quali è associata ad un numero, il risultato delle risposte è visibile nella figura n.1.

N. DomandaTesto della domanda
1Solitamente spegne il riscaldamento nelle stanze non utilizzate?
2Di solito riduce la temperatura del riscaldamento nel salotto/sala da pranzo o nelle stanze da letto?
3Quando nessuno è in casa, mantiene i riscaldamenti attivi?
4Ha mai ridotto l’utilizzo degli elettrodomestici (lavatrice, lavastoviglie etc.)?
5Ha mai usato gli elettrodomestici nelle fasce di risparmio energetico (fascia serale), per alleggerire il consumo e il costo della bolletta?
6Tende a spegnere le luci quando esce da una stanza o se non sono necessarie? (es. di giorno)
7Tende a spegnere la TV, il PC o l’impianto audio quando non vengono utilizzati (invece di lasciarli in stand-by)?
8Spolvera periodicamente lampade, riflettori e diffusori?
9In casa sua vengono usate lampade a basso consumo energetico?

Dal grafico n.1, appare chiaro come i comportamenti ritenuti più “virtuosi” vengano seguiti da una percentuale maggiore degli intervistati, in relazione probabilmente alla coscienza ambientale che lega l’abitudine più “corretta” anche ad un risparmio oggettivo in bolletta.

Dall’indagine avviata si nota come la maggior parte degli intervistati cerchi di spegnere le luci quando esce dalle stanze, come anche i riscaldamenti quando non è in casa, o li abbassa in stanze meno usate, oppure utilizzi prevalentemente lampade a basso consumo energetico e cerchi di impiegare gli elettrodomestici il meno possibile, magari solo a pieno carico (come per lavatrice, asciugatrice o lavastoviglie). Sono state poste anche altre domande relative al peso che certi comportamenti potrebbero avere sulla quotidianità (come porre attenzione alle fasce orarie di consumo, ecc.), quello che è emerso è che per più del 65% degli intervistati, porre più attenzione a certi comportamenti non costituisca un peso o una limitazione al proprio stile vita, soprattutto se questi portano anche un vantaggio economico.

4 Conclusione

Questo studio preliminare può darci un’indicazione relativa alla direzione da prendere, relativamente ad un aumento degli sforzi per la diffusione delle best practice che possano portare un miglioramento di natura ambientale e che siano rinforzate anche da un vantaggio economico per coloro che ne possono usufruire. Unendo perciò l’intento più nobile della salvaguardia ambientale con un sistema a feedback positivo per le famiglie che mettono in pratica dei buoni comportamenti, costituisce la chiave di volta per l’affermazione nel tempo di abitudini sane e in linea con i traguardi ambientali prefissati dall’agenda 2030. 

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